Elia salì nel turbine

GRUPPI DI ASCOLTO

Settimo incontro • Mercoledì 10 o 2ª settimana di aprile


Un destino “aperto”


Siamo di fronte a una “nuova edizione” dell'Esodo, ma in senso contrario. Elia è “preso” dal Signore fuori dalla terra promessa; insieme a Eliseo esce e va verso le steppe di Moab. Anche qui sembra che il Signore voglia far tornare Elia alle origini. 
Dal cielo torna l'elemento del fuoco sotto forma di carri e di cavalli, invece di “divorare”, insieme a un “vento impetuoso”, fa salire Elia verso il cielo. Il “Dio Altro” porta il profeta sorprendentemente “oltre”.
Carro, cavalli, tempesta non sono per portare la guerra, ma per far entrare Elia, Eliseo e tutti noi nella sua gloria: un misterioso destino tutto da scoprire. Lui è il Signore dalla “voce di tenue silenzio”, che non si impone e invita all'accoglienza della sua alterità/novità.
La terra promessa e il popolo di Israele non sono il fine, ma i segni insostituibili di una “presenza” che si rivolge a tutti e dappertutto. La vicenda di Elia, il profeta che ha imparato a “diminuire”, termina con un'apparente scomparsa (è un rapimento: “è stato preso”). È un finale aperto e “fuori” dalla terra. Elia è coinvolto in un destino di totale “apertura”, oltre l'appartenenza etnica, religiosa e addirittura “oltre la morte”.
Dalla Creazione fino al “ciclo di Elia”, la Scrittura ci testimonia una storia feconda e continuamente “aperta” alla vita. Il Nuovo Testamento annuncia l'inizio del compimento di questa bella e tormentata storia d'amore. Giovanni Battista è “quell’Elia che deve venire” e Gesù è il Messia da lui annunciato.

Settimo incontro

mercoledì 10 o 2ª settimana di aprile 2024

«Elia salì nel turbine» (2Re 2,1-18)



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